Il “Fuori campo” di oggi è speciale. Perché non è un semplice commento sulla partita di ieri del Cosenza, ma una vera e propria esperienza. Quella di un cronista che invece di andare a sistemarsi “comodo comodo” nella tribuna stampa con il suo buon accredito, fa la fila al botteghino “clamorosamente numerosa” e acquista un biglietto del cuore.
Il biglietto di tribuna B scoperta. Non andavo in quella tribuna dai tempi del Cosenza di Gigi Marulla, Oberdan Biagioni, Marco Negri. Ho fatto giusto tre nomi, ma ne potrei fare tanti altri anche di anni precedenti. Si, quello di Gigi Marulla su tutti. Perché la Tribuna B scoperta riesce a dare questa grande emozione di essere in campo, di correre con l’attaccante, di entrare in quella porta.
Con i goal di Marulla era cosi perché nelle sue giocate il bomber di Stilo aveva questa grande capacità di trascinare lo stadio fino alla porta avversaria. Trascinare uno stadio pieno, cosi pieno che non si respirava. Marulla in progressione o in un semplice guizzo riusciva a dare quella botta al cuore. Bene, in quella tribuna si è seduto sempre il tifoso appassionato, quello che sbotta tutta la partita per un passaggio sbagliato, quello che si inginocchia per un goal d’autore, quello che alla fine del primo tempo si informa sul risultato dei concorrenti, il tifoso che ha il fuoco dentro.
Guarascio o non Guarascio li ho ritrovati quei tifosi ieri sera con gli occhi pieni di calcio con quella fame di vittoria e di giocate e se lo stadio è vuoto in quella tribuna si applaude ad ogni giocata e ad ogni goal (ben 4 ieri) esultanze da “finali mundial”. Quindi c’è un mondo ancora vivo che in ogni caso che va avanti, ma che di certo è dispiaciuto a vedere quello stadio vuoto, cosi vuoto che ascolti le voci dei calciatori.
E in qualche modo ti senti ancor di più nel campo. Il Cosenza vince e vince bene, lo speaker dello stadio cerca di incitare un popolo rossoblù che resta fino alla fine per far sentir il calore a quei giocatori che in questa storia sono gli ultimi a c’entrare qualcosa.
Calciatori che in C giocano con la sigaretta in bocca, ma questo l’avevamo già scritto dopo la partita con il Monopoli, ma vedere le giocate di Florenzi, Garritano, Mazzocchi e Ricciardi, ma anche dello stesso Kouan che durante il match prova dei colpi ad effetto e l’assist d’esterno che smarca il compagno mandandolo davanti alla porta avversaria è tanta roba. Ultima scena vista sempre dalla B scoperta: c’è una bambino con il caschetto, è un raccattapalle e, nel momento di maggior pressione, si gira verso il pubblico e con le mani cerca di far alzar il volume della voce a tifosi che fan quel che possono.
Domenica si va Siracusa, questa volta il settore ospiti è chiuso, quindi veramente si può andare in Sila e non più al mare, ma lunedì pomeriggio a partire dalle 18.00 al cinema San Nicola c’è un’assemblea pubblica importante ed è convocata dai tifosi: “E’ il momento di far sentire la nostra voce”.
Parteciperanno rappresentanti delle istituzioni cittadine, della società Cosenza calcio e alcuni imprenditori interessati all’acquisto del club. Siamo all’incrocio finale di questa storia. L’occasione per pensare soltanto al bene del Cosenza c’è, ma questa volta deve vincere la chiarezza da parte di tutti. Soltanto cosi ritornerà la gente allo stadio anche perché da quella tribuna B scoperta…che goduria mamma mia.


















