Quasi tutti assolti “per non aver commesso il fatto”, i politici calabresi coinvolti nell’inchiesta “Why Not” aperta da De Magistris. A dirlo, la sentenza di primo grado del Tribunale di Catanzaro

Non hanno commesso il fatto, dunque sono stati assolti tutti i politici calabresi, imputati nel processo per associazione a delinquere, scaturito dalla famosa inchiesta “Why Not” aperta da De Magistris, all’epoca de fatti Pm di Catanzaro e ad oggi Sindaco di Napoli. Inchiesta che fu aperta sui presunti illeciti nella gestione dei fondi pubblici in Calabria. Gli assolti rispondono al nome di Nicola Adamo, Franco Morelli, Dionisio Gallo, ed Ennio Morrone. Ad essere condannato invece a due anni e sei mesi di reclusione è Giancarlo Franzè, coordinatore del consorzio Brutium.
Emessa ieri dal Tribunale di Catanzaro, dunque, la sentenza di assoluzione in primo grado. SI ricorda che al termine dell’udienza preliminare, i 5 indagati, furono prosciolti dall’accusa di associazione a delinquere ma poi seguì l’impugnazione da parte della Procura generale con un ricorso in Cassazione, proprio contro il proscioglimento di quell’accusa per associazione a delinquere. Quel ricordo su accolto il 20 luglio del 2011, dal Giudice supremo che dopo aver annullato la decisione del gup, inviò gli atti a Catanzaro per l’udienza preliminare. Fu il 6 aprile del 2012 ci fu il rinvio a giudizio, che portò al processo.
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