Tutto pronto al Teatro Rendano per la “prima” di “Carmen”, di Georges Bizet, primo titolo operistico della stagione 2025, la 60°, del teatro di tradizione cosentino, in programma venerdì 14 novembre, alle ore 20,30. La replica è prevista, invece, domenica 16 novembre, alle ore 17,00, mentre la prova generale, aperta al pubblico, è fissata per giovedì 13 novembre, alle ore 19,00. Alla generale si potrà accedere con un biglietto di soli 5 euro, decisione – questa – assunta dall’Amministrazione comunale, insieme al direttore artistico della stagione, Chiara Giordano, per favorire una più ampia partecipazione di pubblico, in considerazione del fatto che le due recite di venerdì e domenica sono già sold out.
La “Carmen”, produzione del Rendano di Cosenza, si preannuncia come un vero e proprio evento, grazie al quale sarà possibile ricreare le atmosfere delle tanto attese “prime” del teatro di tradizione cosentino. “Quando l’opera è in scena – sottolinea a questo proposito Chiara Giordano – il glamour in platea, nel foyer e nei palchi, evoca un’esperienza di charme che contribuisce a rendere indimenticabile una serata di musica già straordinaria e memorabile.
Invitiamo tutti ad unirsi a noi rendendo omaggio al prestigio e al fascino di uno dei luoghi più importanti e iconici della regione”. Che l’allestimento di “Carmen” di Georges Bizet pensato per il Rendano di Cosenza possa avere tutte le credenziali per diventare un vero e proprio evento lo afferma, a chiare lettere, anche il regista Paolo Panizza. Cresciuto artisticamente all’Arena di Verona, Paolo Panizza ha già allestito diverse edizioni della “Carmen”. “Ne ho fatta una in Svizzera all’aperto – oggi si direbbe site specific – a Schaffhausen, ai confini con la Germania, sopra una grande torre. Era l’estate del 2026. Poi ne ho fatto un’altra a Rimini nel 2019.
E poi – aggiunge – tantissime altre all’Arena di Verona dove ho lavorato quasi 30 anni seguendo, dall’inizio, quella del ’95 di Franco Zeffirelli, fino a quest’anno, quando l’ho ripresa con l’ufficio regia dell’Arena”. Al Rendano Paolo Panizza non era mai stato e questa è la sua prima volta anche in Calabria. Qui ha trovato terreno fertile e si dice molto soddisfatto dell’accoglienza ricevuta. “C’è un’ottima atmosfera, sia qualitativa che umana”. Quando gli viene chiesto di spiegare cosa ha guidato il suo allestimento e se la sua “Carmen” sia rispettosa della tradizione o se siano state introdotte delle varianti sostanziali, Panizza non ha dubbi.
“Dal punto di vista della storia e del libretto sono rispettoso e fedelissimo. Siamo nella tradizione, senza aggiornamenti temporali e senza troppi riferimenti alla realtà quotidiana. Resto nella messa in scena, come volevano il compositore e i librettisti. C’è da dire, però – precisa – che siamo comunque nel 2025 e quindi in quest’allestimento c’è il richiamo alla scena tradizionale, ma usiamo anche delle videoproiezioni e, addirittura, in questo caso, abbiamo anche un passaggio dal palcoscenico alla platea che abbatte la quarta parete. Teniamo conto – prosegue la sua descrizione Paolo Panizza – che si tratta comunque di un evento, in quanto questo nuovo allestimento arriva in occasione del centocinquantenario della morte di Bizet che, purtroppo, morì durante le prove della Carmen senza neanche vedere la prima, ma è anche il 150mo anniversario della prima rappresentazione, e cioè del debutto ufficiale della Carmen.
Ma è un evento – spiega ancora il regista – che coinvolge anche l’edificio teatro: in platea abbiamo sistemato, ai lati, altri due piccoli palcoscenici. Mi è piaciuto, infatti, allargare il palcoscenico vero e proprio con delle contaminazioni nelle quali il cantante è in platea e accanto a lui anche il direttore d’orchestra che, togliendo la quarta parete, diventa egli stesso un personaggio. L’Orchestra resterà comunque in buca”.
E a proposito dell’Orchestra Sinfonica Brutia, che sarà diretta dal calabrese Marco Codamo, Panizza afferma che “sono molto bravi e sono molto contento. Non conoscevo la vostra Orchestra, ma sono molto soddisfatto ed anche il direttore d’orchestra è molto bravo. In questa Carmen, il direttore d’orchestra, proprio in occasione della doppia ricorrenza del 150° della morte del compositore e della prima rappresentazione, ha ripristinato due brevi balli nel IV atto che furono eseguiti alla prima assoluta della Carmen. Solitamente non si fanno, ma il direttore d’orchestra ha avuto questa bellissima idea che ho accolto subito, perché sono due pezzi molto belli presi da altre due opere di Bizet: il primo dall’Arlesiana e l’altro dalla “Jolie fille de Perth” che è una storia che si svolge in Scozia”.
Regista di solida esperienza internazionale, Paolo Panizza è molto attento all’estetica del teatro. Un’attenzione che è un po’ la sua costante, quasi una cifra di riconoscibilità, che gli deriva dalla sua lunga collaborazione al fianco di un altro regista-esteta come Pier Luigi Pizzi.
“E’ proprio così – conferma Panizza – perché ho lavorato per quasi 30 anni da aiuto regista del maestro Pizzi del quale ho ripreso diverse opere ed anche il suo rigore, la pulizia formale, l’estetica, l’utilizzo dello spazio che mi sono entrati nel dna. Poi ho creato un mio percorso e delle mie idee, ma sicuramente se scrivo un’opera, la grammatica l’ho imparata da Pizzi. E’ la fortuna di una volta, quando si poteva seguire un maestro e il mestiere del regista era questo. Un percorso di gavetta e si imparava. Infatti Pizzi ha sempre detto che il lavoro del regista è un lavoro di artigianato, perché è un coordinatore degli altri mestieri che deve conoscere, quello dello scenografo, del costumista e del datore luci”.
Nel ruolo di Carmen il pubblico del Rendano potrà vedere, nella “prima” di venerdì 14, il mezzosoprano Alessandra Volpe (nella recita di domenica 16 novembre, al suo posto, Irene Molinari). Il tenore Paolo Lardizzone è Don Josè, apprezzato nello stesso ruolo due mesi fa all’Arena di Verona, mentre il baritono David Babayants ( Escamillo) lo ricordiamo in una superba interpretazione in “Andrea Chenier” andato in scena a Vienna al Wiener Staatsoper. Il soprano Francesca Manzo, dotata di una voce pulita e fluida che sta mietendo ovunque larghissimi consensi, sarà Micaela. Sul cast è ancora il regista Panizza a dire la sua.
“Il cast è assolutamente molto buono, anche con qualche eccellenza. Alcuni solisti li conoscevo già e sono felicissimo di averli ritrovati in questa avventura. Altri non li conoscevo, ma è un cast di livello e scelto bene. Il tenore Paolo Lardizzone ha fatto con me la recita di Carmen all’Arena di Verona il 29 agosto scorso e abbiamo passato un mese insieme. C’è un buon feeling ed è un ottimo artista anche scenicamente”. A completare il cast, Laura Esposito (Frasquita), Lucrezia Ianieri (Mercedes), Lorenzo Papasodero (Dancairo), Alberto Munafò Siragusa (Remendado), Liu Haoran (Morales) e Wang Xudong (Zuniga).
Il Coro lirico siciliano diretto da Francesco Costa rappresenta poi una certezza di affidabilità, e anche il Piccolo Coro di voci bianche del Rendano, diretto da Maria Carmela Ranieri, sarà in bella evidenza in questo nuovo allestimento del teatro cosentino. Scene e costumi sono di un veterano della lirica italiana, Antonio De Lucia. Grande attenzione è riservata alla danza con la cura del Centro di produzione nazionale Resextensa Dance Company, con le coreografie dell’eclettica Elisa Barucchieri, e con il supporto anche di 4 ballerini gitani di flamenco della Compañía de Danza Española y Flamenco “Danza-Or”, diretta da Isabel Ponce Rodriguez.













