Ad aprire l’evento è stato il già presidente del Leo Club Cosenza Antonio Labanca che ha specificato come l’introduzione del corso di laurea in medicina a Cosenza sia stato un risultato straordinario per l’Università della Calabria
In seguito è intervenuta la presidente Valentina Avolio sulla ” fuga dei cervelli ” da evitare. Il coordinatore del CDL di medicina all’Unical Marcello Maggiolini ha annunciato la nascita di un corso accademico a Crotone.

Inoltre ha ribadito l’importanza dello studio delle tecnologie digitali integrate nel programma. Anche perché con cinque esami aggiuntivi si potrà conseguire pure la triennale in Ingegneria Informatica. Sulle nuove scuole di specializzazione il professore ha dichiarato che saranno cinque già da quest anno: Nefrologia, Cardiologia, Chirurgia, Ematologia, Oncologia. Sul numero aperto Maggiolini si è detto contrario perché qualora ci fossero 60.000 ingressi la disoccupazione aumenterebbe, ha auspicato invece l’aumento dei posti attuali purché ci sia sempre un filtro di selezione. Questo concetto è stato condiviso anche dal Vicepresidente della Provincia di Cosenza Giancarlo Lamensa che ha evidenziato l’ingerenza negativa della politica nel sistema sanitario.

Il consigliere regionale Ferdinando Laghi, da medico, ha ricordato i 300 milioni di mobilità passiva della Calabria dicendosi favorevole all’apertura di altri corsi. Il Presidente dell’ordine dei medici di Cosenza Eugenio Corcione ha definitivo addirittura eccessivo il numero dei posti che ci potrebbero essere con il numero aperto. Piuttosto a detta di Corcione, si potrebbe proporre una soluzione per far studiare prima i ragazzi. Infine i senatori accademici dell’Unical Mariano Parise e Simone D’Adamo si sono espressi favorevoli all’abolizione del numero chiuso e l’importanza di scegliere in base alla propria passione e non per soddisfare le proprie famiglie.




