 
                4-0 al Ceravolo. E’ questo il verdetto di una Domenica da dimenticare.
I lupi hanno perso contro i rivali giallorossi, sono ultimi in classifica, e nonostante tutto Eugenio Guarascio ancora tergiversa nella trattativa con Alfredo Citrigno.
Anzi, c’è chi sospetta che sia ancora convinto nella salvezza e non intenda vendere.
È uno dei periodi più drammatici della storia del Cosenza Calcio, che è già con più di un piede in serie C. La frattura tra i tifosi e la società è più grande che mai e il presidente è individuato come il maggiore responsabile dalla piazza.
Finora non ha dato risposte a nessuno: né alla tifoseria, né al Gruppo Citrigno, né al sindaco Franz Caruso. Questo stallo sta intossicando tutto l’ambiente più delle innumerevoli sconfitte umilianti.
A Cosenza si ha un patron non amato, sfiduciato, privo di qualsiasi visione.
Anche lo storico presidente Paolo Pagliuso lo ha invitato a mollare le redini, ma Guarascio ormai è chiuso nel suo bunker di vane promesse da dove non vuole uscire.

 
                 
                 
                












 
 
 
         
         
         
         
         
        