L’operazione della Guardia di Finanza che ha portato a smascherare i tanti lavoratori fittizie e chi agiva alle loro spalle secondo il presidente regionale Molinaro andrà a tutto vantaggio di chi opera onestamente
Una retata doppiamente importante, quella di lunedì delle Fiamme Gialle a Cosenza che ha portato alla luce la maxi truffa dei falsi braccianti agricoli e dei contributi indebitamente riceviti dall’Inps. Perché ha permesso di fermare l’emorragia di soldi pubblici ma anche di distinguere i falsi operatori nel mondo dell’agricoltura da quelli veri.

Così Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria, non può che applaudire: “L’operazione nella Sibaritide della Guardia di Finanza del Comando di Cosenza, coordinata dalla Procura di Castrovillari, a cui va il nostro plauso, che ha smascherato un ingente giro d’affari finalizzato all’assunzione fittizia di braccianti agricoli va nella giusta direzione perché non deve essere vanificato il grande sforzo di ammodernamento e competitività che sta compiendo l’agricoltura calabrese da episodi che incrinano il rapporto di fiducia tra le vere imprese agricole e cooperazione sana e buona con i cittadini”.
Quello che alla Coldiretti non va giù è essere accostata a chi frega lo Stato: “I perversi meccanismi truffaldini messi in atto nel settore agricolo creano sleale concorrenza, danno una immagine negativa e sbagliata della nostra regione che pare proiettata solo all’imbroglio e all’assistenzialismo e cosa ancor più grave scoraggiano i tanti giovani ed onesti imprenditori che con passione, voglia di fare ed impegno stanno costruendo prospettive in direzione dello sviluppo, della crescita e della buona e sana occupazione”.
La piaga peggiore però, secondo Molinaro, sono quei personaggi che agiscono alle spalle facendo leva sulle necessità dei lavoratori: “Bisogna proseguire incessantemente perseguendo anche quel reticolo di operatori-faccendieri, ‘professionisti delle carte’ che in spregio ad ogni collocazione lavorativa alimentano un circuito perverso di intrecci e si arricchiscono sfruttando quelli che sono i diritti dei veri lavoratori”.
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