Ieri in Senato serata piena di emozioni per Mario Occhiuto

Firmata tra Unical, CNR e Fondazione “le idee di Chicco” la convenzione per la nascita del “Centro della ricerca per la salute del cervello”

 

Ci sono delle serate che vanno raccontate con calma, serenità. La frenesia dei giornali on line ti porta invece magari a pubblicare la notizia senza dare voce a quello che la notizia porta ai lettori. Ora sono in un treno per Paola di ritorno da Roma e posso iniziare il racconto.

Un treno pieno di amici di Mario Occhiuto e del figlio Francesco. Ieri sera al Senato, infatti, per padre e figlio è’ stata una giornata importante. Il senatore Mario Occhiuto è un padre che porta il lutto nel cuore, quei padri che vivono con il cuore spezzato ogni giorno di una vita diventata difficile, ma ha deciso, di portare avanti nel nome del figlio, un percorso fatto di ascolto, attenzione e sensibilizzazione verso chi attraversa il tunnel della depressione.

E non c’è’ niente di male nel gridare e chiedere aiuto e questo aiuto il padre Mario Occhiuto in ogni giorno della sua vita ha deciso di darlo per Francesco, per chi è in difficoltà, per quel cervello così delicato che da un momento all’altro può sbriciolarsi. E ieri della tante iniziative che sta portando avanti la Fondazione “ Le Idee di Chicco” se ne è concretizzata un’altra che è la firma della convenzione “ per il centro della ricerca per la salute del cervello” tra la fondazione stessa, l’Unical e il CnR.

Una firma avvenuta dopo un convegno che ha toccato con tanta delicatezza un tema purtroppo attuale. Sono tanti i giovani, infatti, ad aver bisogno di una mano. Il loro grido d’aiuto non arriva perché e’ talmente grande la sofferenza mentale, fisica da far perdere le forze e la speranza nel continuare a vivere, sorridere e cercare il sole in ogni giornata. È stato un momento importante, nato da un lavoro condiviso con ricercatori e istituzioni. Sorgerà questo centro a Cosenza e don Giacomo Tuoto presidente della Fondazione, Gianluigi Greco rettore dell’ Unical e Andrea Lenzi presidente Nazionale del Crn sono consapevoli dell’importanza di quella firma apposta ieri su un foglio bianco e condivisa tra le parti.

Ci sarà un luogo, una nuova casa per chi ha bisogno di quell’aiuto. Nelle parole del senatore Occhiuto tutto quel dolore che fin dal primo momento e’ riuscito a gettare fuori: “ Oggi qui molti di voi mi hanno detto: hai avuto forza, hai trasformato il dolore in un percorso che può aiutare gli altri. Ringrazio veramente, ma la forza non ce l’ho, e il dolore non l’ho trasformato.

È ancora qui, al suo posto. Quello che stiamo provando a costruire nasce da un bisogno semplice, quasi istintivo: restare vicino a mio figlio, a Chicco. Il protagonista di tutto questo è lui. Senza di lui oggi non ci sarebbe nulla: né una Fondazione, né l’idea di un Centro, né questo cammino.

È tutto frutto del suo modo di guardare il mondo, di ciò che ci ha lasciato. E ciò che ha lasciato a me -l’ho capito dopo-non è finito con lui. Rimane, lavora dentro di me, mi cambia. È una presenza che non chiede lacrime, ma fedeltà; non pretende di essere ricordata ogni giorno, ma compresa, custodita, portata avanti. Negli ultimi due anni abbiamo parlato molto, soli io e lui. A casa, o camminando a braccetto qui fuori dal Senato. Quando arrivo in questo palazzo mi sembra ancora di sentirlo accanto, con il suo passo leggero e la sua voce calma. Solo poche volte ha parlato delle sue fragilità, con una sincerità che oggi mi commuove.

E io cercavo di rassicurarlo, non so se bene o male, ma lo facevo perché ho sempre creduto in lui: nella sua intelligenza, nella sua profondità, nel suo modo limpido e fermo di guardare gli altri”. Ed ancora Occhiuto a spiegare “ Chicco aveva intuito tre cose con sorprendente lucidità.

La prima: che la ricerca sulla mente è indietro. Che le neuroscienze non hanno fatto gli stessi passi avanti della medicina del corpo, e che i farmaci spesso spengono invece di liberare. Per questo oggi nasce un Centro di Ricerca: per contribuire, anche solo in parte, dove c’è più bisogno.

La seconda: che manca una vera rete di supporto. Troppe persone e troppe famiglie sono sole. Da qui la missione della Fondazione: l’ascolto, l’accompagnamento, la costruzione di legami che non lascino nessuno senza un appiglio.

La terza: che sulla sofferenza psicologica pesa ancora una vergogna antica, uno stigma che ferisce e isola. Per questo vogliamo lavorare sulla cultura, sulla sensibilizzazione, su un linguaggio nuovo che renda la fragilità qualcosa che si può dire, non qualcosa da nascondere. Non so dove ci porterà questo cammino. Non ho certezze. Ma so che ci proveremo. E se anche solo una persona dovesse trovare un varco, un po’ di luce, un ascolto vero, allora questo percorso avrà senso. E il merito sarà di Chicco, non certo il mio”.

E poi arrivano i ringraziamenti “ Un ringraziamento sincero va in particolare ai firmatari della convenzione —il Rettore dell’Università della Calabria Gianluigi Greco, il Presidente del CNR Andrea Lenzi e don Giacomo Tuoto, Presidente della Fondazione Le idee di Chicco— per aver condiviso questo progetto e per la serietà con cui hanno scelto di iniziarlo insieme. Un grazie speciale anche al ministro Anna Maria Bernini, che ha sostenuto questo cammino e ha voluto essere presente, nonostante non stesse bene.

E soprattutto gli amici di Chicco: ad Alessandro che è intervenuto, a chi gli è stato vicino, chi gli ha voluto bene, chi ha condiviso con lui momenti che per noi resteranno preziosi”. Una firma che non e’ stata soltanto un atto formale, ma un vero e proprio atto d’amore. Un modo per posare una prima pietra su un qualcosa che possa far bene. La firma di ieri non è stato un atto formale, ma un atto di amore.

Un gesto semplice, silenzioso, come posare la prima pietra di qualcosa che speriamo possa servire, possa far bene. E se “ da tutto questo nascerà un luogo che aiuta qualcuno a non sentirsi solo, allora —davvero— avremo fatto la cosa giusta. E il merito sarà solo di Chicco”. Sono quei pezzi così che vanno raccontati così.

Mario Occhiuto in Senato

 

 

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