Le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’Assemblea Nazionale dell’ANCI di Bologna rappresentano un forte richiamo alla responsabilità di tutti noi. Quando il Capo dello Stato ricorda che i Comuni sono “la prima linea della nostra democrazia” sottolineando che “i piccoli Comuni sono l’anticorpo dell’abbandono e vanno messi nelle condizioni di essere un motore di vitalità e ripartenza”, pone la questione al centro del concetto stesso di Repubblica, basata sulla partecipazione, sulla prossimità e sulla forza delle autonomie locali. Parole che in Calabria assumono un valore ancora più profondo: è chiaro come all’interno dei nostri territori, senza Comuni vivi, autonomi e dotati di risorse adeguate, non sia possibile immaginare né sviluppo né coesione sociale.
Eppure, da anni stiamo assistendo a un costante impoverimento degli enti locali, aggravato oggi dalle scelte del Governo nazionale, che continua a tagliare i trasferimenti e a imporre vincoli che paralizzano l’azione amministrativa. I sindaci e gli amministratori sono lasciati soli, senza risorse e con sempre maggiori responsabilità sociali e ambientali. Il nostro Gruppo consiliare del Partito Democratico è composto da figure con importanti esperienze in questo ruolo, che sanno bene cosa significhi amministrare senza strumenti e senza personale, con la sola forza della buona volontà e una “sana” immaginazione. E’ un’esperienza che accomuna centinaia di amministratori calabresi, che continuano a garantire i servizi essenziali tra mille difficoltà e mille sacrifici. Questo progressivo impoverimento dei Comuni è inaccettabile!
È’ arrivato il momento di cambiare paradigma. Tenendo fisso il ruolo centrale dei Comuni, è ormai necessario ripensare completamente il ruolo di Regioni e Province, ricercando soluzioni più efficaci ed efficienti, anche impopolari se occorre. Oggi, a più di cinquant’anni dall’attuazione del regionalismo, infatti, la sopravvivenza di tre enti diversi (Regioni, Province e Comuni) decreta spesso la dispersione delle risorse e l’incapacità di fornire risposte adeguate e concrete ai cittadini. Così come siamo consapevoli del fatto che la riforma delle Province voluta poco più di 10 anni fa dal nostro partito non abbia sortito gli effetti desiderati ed appaia oggi un’esperienza che va superata e accantonata al più presto, con la massima convinzione riteniamo che non ci possa essere più spazio per ambiguità istituzionali che generano inefficienza e spreco di soldi. La Calabria paga il prezzo più alto di queste “scelte a metà” con piccoli Comuni oramai al collasso, uffici depotenziati e casse vuote.
Anche la Regione deve fare la sua parte a sostegno degli enti comunali. Il Presidente Occhiuto non ripeta gli errori della scorsa legislatura, quando per esempio scaricò ingiustamente la responsabilità del malfunzionamento dei depuratori sui Sindaci. Alla luce degli ingenti tagli che il Governo Meloni ha fatto in questi anni verso gli enti locali (circa 10 miliardi di euro a cui ne vanno aggiunti altri 3 fino al 2029), sarebbe opportuno che la Regione intervenisse provando ad invertire questa tendenza, individuando delle risorse da destinare ai Comuni, come per esempio i contributi per la morosità incolpevole, o per la polizia locale, per il welfare, etc. Sarebbe una grande occasione per stare accanto agli amministratori, toccare con mano le reali criticità dei territori e indirizzare “bene” i soldi pubblici, spendendoli dove più servono.
Il Presidente Mattarella ha concluso il suo intervento ringraziando i Sindaci per ciò che fanno “insieme” e per l’immagine di unità che offrono al Paese. È un ringraziamento che sentiamo di fare anche nostro. Rafforzare i Comuni anche a costo di scelte difficili o impopolari. E’ su questo terreno che si misura la credibilità di chi governa.













