PD Cosenza, riorganizzazione di maggioranza: priorità programmatiche e rilancio per il fine consiliatura

Il Circolo del Pd di Cosenza propone l'immediata convocazione di una riunione con il Sindaco, le istituzioni e le forze di maggioranza a Palazzo dei Bruzi per definire un percorso unitario di riorganizzazione degli assetti amministrativi.

Forum Sanità Pd Cosenza

Il voto del 5 e 6 ottobre nella città di Cosenza è in controtendenza rispetto a quello della Calabria.

La coalizione di Tridico a Cosenza registra la percentuale del 56,70, quella di Occhiuto il 41,93%.

A Cosenza si ribalta il dato regionale.

Infatti, in Calabria è lo schieramento di Occhiuto che totalizza il 57,26 mentre Tridico si attesta al 41,73%.

Quello di Cosenza è l’unico voto tra le città capoluogo che registra il primato del centrosinistra.

L’esito elettorale del 5 e 6 ottobre per la coalizione di centro sinistra a Cosenza rappresenta un indubbio successo politico.

Nella sua specificità il dato va a maggior ragione interpretato ed analizzato.

La coalizione che scende in campo a Cosenza, il 5 e 6 ottobre, è diversa da quella dello schema regionale e provinciale. Alla somma delle sigle politiche che hanno composto il quadro della alleanza regionale, a Cosenza si è aggiunta una componente autenticamente civica non presente nelle altre città.

A Cosenza, di fatto, vince l’alleanza del turno di ballottaggio delle elezioni amministrative che ha determinato la elezione di Franz Caruso.

Il dato è inconfutabile.

Basta solo soffermarsi sul voto che il 5 e il 6 ottobre hanno registrato i due candidati a sindaco del primo turno: Francesco de Cicco e Bianca Rende.

Ciò impone una seria riflessione sulla funzione del PD a Cosenza, che nonostante l’aumento di due punti percentuali rispetto alle precedenti elezioni regionali (dal 7,41 al 9,12%) rimane ancorato ad una posizione purtroppo ancora minoritaria.

Una riflessione da cui necessariamente dovrà essere individuata la giusta azione per un maggiore radicamento organizzativo ed elettorale, a partire dalla presenza del partito nei quartieri popolari.

Una riflessione che dovrà contestualmente riguardare anche la funzione che il PD esercita a livello istituzionale e amministrativo.

Dal voto emerge una indicazione netta: è stato premiato il “modello della manutenzione” e non quello della “missione strategica ” dell’azione amministrativa.

In sostanza, questo voto impone alla stessa maggioranza di palazzo dei Bruzzi un salto di qualità. L’attuale esperienza ha il merito di aver prodotto una vera e propria opera di salvataggio dell’istituzione comunale.

Non può passare sotto silenzio l’azione di risanamento finanziario, che ha evitato il dissesto fallimentare.

Così come straordinario è stato l’impegno dell’amministrazione per la valorizzazione e la messa in sicurezza di interi comparti del centro storico e per la riqualificazione delle aree periferiche, soprattutto attraverso interventi di rigenerazione urbana e di potenziamento e ammodernamento dei livelli di edilizia residenziale pubblica.

Nella fase conclusiva della consiliatura occorre allora non disperdere ma ottimizzare il valore strategico delle pratiche amministrative positive ed, al tempo stesso, rimuovere anche criticità e ritardi.

L’esperienza amministrativa va salvaguardata ma anche potenziata e rilanciata.

Sarebbe un grave errore se si dovesse trascinare in maniera inerziale verso la sua conclusione. Bisogna rivolgere lo sguardo verso “Cosenza 2050”.

Sarebbe un errore cedere all’impostazione del governo di centrodestra alla Regione e consentire che la mancata realizzazione di opere pubbliche strategiche divenisse un fattore irreversibile.

In particolare, il rischio che non si realizzi né un policlinico universitario e né un nuovo hub ospedaliero è concreto.

Così come non può essere cancellata l’opportunità di un collegamento veloce tra Cosenza e l’università della Calabria.

Cosenza non può rimanere passiva rispetto alla grande truffa che si è consumata intorno alla mancata realizzazione della metropolitana leggera.

Di fatto Cosenza oggi è stata privata di un livello minimo di trasporto pubblico locale.

Il fallimento dell’ Amaco è stato accompagnato da un’assenza completa di politiche pubbliche finalizzate alla garanzia del diritto alla mobilità e all’avanzamento dei livelli di sviluppo urbano e ecosostenibile.

Per quanto riguarda, inoltre, le politiche di assistenza e di sostegno sociale, il Comune non può continuare ad essere semplice gestore delle funzioni delegate dalla Regione come ente capofila dell’ambito territoriale ma dovrà essere promotore di azioni innovative finalizzate ad abbassare i livelli di povertà assoluta e garantire migliori livelli di servizi sociali alla fascia di popolazione disagiata.

Per molti aspetti il voto è divenuto anche un evidenziatore delle criticità amministrative.

Il PD cittadino aveva già indicato, nello scorso mese di aprile, alcune di queste criticità. Ancor più dopo il voto regionale nulla può più rimanere come prima. A questo fine il direttivo del circolo del PD propone l’immediata convocazione di una riunione, con la partecipazione congiunta del Sindaco, delle rappresentanze istituzionali e delle forze politiche e movimenti civici di maggioranza, affinché si possa definire rapidamente un percorso unitario per una riorganizzazione degli assetti amministrativi e per la definizione delle priorità politiche programmatiche rivolte alle azioni operative da realizzare nel tempo disponibile fino alla conclusione della consuliatura.

L’obiettivo dovrà essere quello di un rilancio e non quello della stasi dell’attività amministrativa.

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