Si è tenuta oggi, presso l’Università della Calabria, la seconda edizione degli Stati Generali della Sanità Digitale e delle Terapie Digitali (DTx), un’occasione di confronto e proposta promossa dall’Intergruppo Parlamentare Sanità Digitale e Terapie Digitali, in collaborazione con l’Ateneo calabrese e con la rivista di politica sanitaria Italian Health Policy Brief (IHPB).
Dopo l’esordio dello scorso anno al Politecnico di Milano che prosegue il suo coinvolgimento anche in questa edizione con gli Osservatori Sanità Digitale e Life Science Innovation, per l’appuntamento di quest’anno è stata scelta Cosenza come sede nella quale dibattere sul futuro della sanità italiana, attribuendo così all’Ateneo calabrese il riconoscimento di polo permanente di indirizzo, dialogo e proposta tra istituzioni, comunità scientifica, mondo accademico, associazioni dei pazienti, impresa e società civile.
“La sanità digitale – ha dichiarato il Ministro della Salute Prof. Orazio Schillaci in apertura dei lavori – può essere la chiave di volta per affrontare nodi strutturali e preservare il carattere di universalità del nostro sistema sanitario, aiutandoci a ridurre i divari di salute di natura geografica e sociale. In questo senso, stiamo investendo per modernizzare l’infrastruttura sanitaria e condivido la convinzione che la trasformazione digitale non può essere solo tecnologica, ma debba essere anche culturale, organizzativa, di sistema”.
Tre aree tematiche per disegnare la sanità del futuro
Il programma della giornata si è articolato su tre macro-aree tematiche considerate come le basi della trasformazione in atto e che, nei giorni precedenti all’evento di Cosenza, sono state al centro di approfondite analisi di altrettanti tavoli tematici ai quali hanno contribuito esperti provenienti da diverse discipline e settori, generando un confronto trasversale sulle condizioni necessarie per consolidare un ecosistema digitale realmente centrato sul paziente:
Ruolo dei dati e dell’Intelligenza Artificiale in sanità e nella ricerca clinica – analisi dei modelli di governance, interoperabilità dei sistemi e applicazioni dell’AI nella medicina predittiva e personalizzata;
Terapie Digitali, nuovi modelli organizzativi e competenze – approfondimento sui percorsi regolatori, l’integrazione delle DTx nel Servizio Sanitario Nazionale e la formazione dei professionisti sanitari;
Il Patient Journey Digitale – come le tecnologie possono migliorare l’esperienza del paziente e garantire continuità assistenziale, sicurezza e qualità della cura.
“Stiamo creando i presupposti concreti per dare al paese una cornice normativa capace di garantire accesso, appropriatezza e rimborsabilità delle Terapie Digitali – ha dichiarato l’On. Simona Loizzo, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare Sanità Digitale e Terapie Digitali – a conclusione dei lavori redigeremo infatti un documento finale con raccomandazioni operative, proposte legislative e indirizzi strategici che saranno formalmente trasmessi a Parlamento, Governo e Regioni. Ci attendiamo poi – ha proseguito la parlamentare – che, sempre in Parlamento, sia dato definitivo impulso al Progetto di Legge n. 1208 “Disposizioni in materia di terapie digitali”, del quale io stessa sono prima firmataria, provvedimento già incardinato presso la XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati che consentirà al nostro paese di allinearsi con gli altri già impegnati su questo fronte. Il nostro Intergruppo parlamentare, coerentemente con gli impegni assunti con un proprio “patto di legislatura”, profonderà il massimo impegno per assicurare un chiaro assetto normativo a questa importante materia”.
Questa edizione degli Stati Generali ha visto intervenire nelle diverse fasi dei lavori i vertici delle massime istituzioni – sanitarie e non – del paese: dal presidente della Regione Calabria e commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario Roberto Occhiuto al Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Prof. Rocco Bellantone, dal Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco Prof. Robert Nisticò, al Commissario Straordinario Agenas Prof. Americo Cicchetti.
Oltre a rilevare che con questa seconda edizione degli Stati Generali l’Università della Calabria si candida a diventare un hub nazionale per l’innovazione in sanità e un punto di incontro tra ricerca, formazione e sviluppo tecnologico, il rettore dell’Ateneo, Prof Gianluigi Greco, ha dichiarato: “L’università è il luogo naturale nel quale il cambiamento culturale può tradursi in innovazione concreta e in crescita di competenze digitali per la sanità del futuro e sono orgoglioso del fatto che questa nostra importante realtà possa essere uno degli hub propulsori dell’innovazione in sanità, intesa nella sua più alta accezione”.
La sanità digitale avvierà una nuova stagione soprattutto nella comunicazione tra il cittadino e le strutture della sanità con la possibilità, per le organizzazioni sanitarie, per i clinici e per il paziente, di disporre di molti servizi – dalla cartella informatizzata e condivisa alla sicurezza completa del dato, dalla prenotazione delle prestazioni al monitoraggio delle condizioni del paziente – oltre a molte prestazioni di tipo specialistico. Per questo segmento specifico del Servizio Sanitario Nazionale, l’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano ha stimato una spesa di 2,47 miliardi di euro nel 2024, con una crescita del 12 per cento rispetto al 2023. L’attuazione delle misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza sta producendo i primi risultati concreti, con la realizzazione delle piattaforme di telemedicina, la diffusione di soluzioni per la digitalizzazione degli ospedali e lo sviluppo del fascicolo sanitario elettronico 2.0.
Le terapie digitali (DTx) rappresentano davvero la nuova era nella quale gli interventi terapeutici per molte patologie sono guidati da software basati su evidenze scientifiche frutto di sperimentazioni cliniche rigorose che, rendendo possibili percorsi di cura basati su interventi cognitivo-comportamentali personalizzati sui singoli pazienti, migliorano enormemente gli esiti clinici relativi ad un ampio spettro di patologie. Dalle malattie croniche come il diabete, all’asma o all’ipertensione, dalle malattie mentali alle dipendenze (che rappresentano ad oggi i veri ambiti di patologia in cui le prime DTx sono già state sviluppate, testate ed autorizzate), fino alla possibilità di incidere in modo determinante anche nei percorsi riabilitativi; solo per citare alcuni degli ambiti sanitari nei quali le terapie digitali possono potenziare le risposte terapeutiche. I paesi nei quali sono maggiormente diffuse sono Germania, Regno Unito e Francia in Europa, mentre il Nord America sembra essere il continente più attivo con ben 73 studi clinici condotti.
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