Ieri, 19 ottobre, il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Unical, ha conferito la laurea honoris causa in Scienze della Formazione Primaria al filosofo Karl-Otto Apel
Si è tenuta nella mattinata di ieri – presso l’Aula Magna dell’Università della Calabria – la cerimonia di premiazione al filosofo Karl- Otto Apel, figura centrale della filosofia contemporanea a livello mondiale, il quale è stato insignito della laurea honoris causa in Scienze della Formazione Primaria.

A causa di motivi personali, lo studioso tedesco, non ha potuto presenziare alla cerimonia ed è stato rappresentato dall’ Ordinario di Filosofia e Etica dell’ Università di Freiburg, prof. Reinhard Hesse.
La cerimonia è stata aperta dal prorettore dell’Unical, prof. Guerino D’Ignazio e cooordinata dal direttore del Dipartimento di Studi Umanistici prof. Raffaele Perrelli che si è occupato anche, di leggere la formula in latino di conferimento della Laurea Magistrale Honoris Causa. La tradizionale Laudatio è stata, invece, tenuta dal prof. Ordinario di Pedagogia Generale del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Unical.
Alla cerimonia hanno partecipato anche, il prof. Pio Colonnello, Coordinatore del Corso di Laurea Unificato in Filosofia e Storia, Scienze Filosofiche e Scienze Storiche del Dipartimento di Studi Umanistici, e la Prof.ssa Antonella Valenti, coordinatrice del Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria del Dipartimento di Studi Umanistici. Attraverso i loro interventi, i due docenti si sono occupati di delineare il profilo di Karl-Otto Apel, cercando di far comprendere i tratti fondamentali dei suoi studi e del suo pensiero.
Karl-Otto Apel nasce a Düsseldorf , il 15 marzo 1922, consegue il Dottorato nell’Università di Bonn nel 1950. Nel 1961 ottiene l’abilitazione alla libera docenza nell’Università di Mainz. Come ordinario di Filosofia esercita la docenza dal 1962 al 1969 nell’Università di Kiel; dal 1969 al 1972 nell’Università di Saarbrücken, finché si trasferisce a Francoforte nell’Università “Johann Wolfgang Goethe” in cui è professore emerito dal 1990.
Nella sua lunga e prestigiosa carriera è stato insignito di innumerevoli premi e riconoscimenti ed ha ricevuto più volte lauree honoris causa.
L’accademico tedesco, affronta la filosofia con un approccio nuovo rispetto al passato. Congiuntamente a Jürgen Habermas ha elaborato l’etica del discorso o della comunicazione. Apel insiste sulla possibilità di un’etica universalmente condivisibile, scontrandosi dunque con le filosofie del postmoderno, da Foucalt a Derrida a Rorty. Quel che cerca sono le condizioni di un’etica comune, condivisa e condivisibile, che sappia rispondere alle sfide di un mondo globalizzato e in dipendenza dalla tecnica.
La società di oggi, dominata dalla tecnologia, è una società instabile e a rischio. La tecno-scienza infatti, oltre che grandi vantaggi, può determinare anche numerosi svantaggi. Apel considera l’etica della comunicazione, come un antidoto, seppur minimo, ai rischi nei quali potrebbe incorrere la società di oggi, e anche quella del futuro. La condivisione, porta infatti ad una necessità di maggiore responsabilizzazione e di conseguenza, ad una diminuzione del rischio.
Secondo Karl-Otto Apel, la chiave di accesso al raggiungimento di un’etica universalmente condivisibile, è rappresentata dalla comunità comunicativa. A tal proposito, fondamentale risulta essere lo spostamento della filosofia tradizionale, sul piano della comunicazione e dell’argomentazione.
Nella sua teoria dell’etica del discorso, lo studioso, dimostra che i presupposti di un’etica condivisibile globalmente, non sono da ricercare né in nuove filosofie, né nelle filosofie del passato. I presupposti dell’etica sono già sempre costituiti nel discorso filosofico stesso.












