La stracittadina tra Cosenza e Rende e gli anni ’80: parola a…

Storia e ricordi del derby del Campagnano. Il racconto dettagliato di chi l'ha vissuto in prima persona sul campo e sugli spalti

È una rivalità prettamente sportiva, fatta di sano campanilismo, quella che divide le tifoserie di Cosenza e Rende.

Il derby dell’area urbana vanta pochi precedenti, concentrati soprattutto nell’epoca degli anni ’80. Sono però bastati a dar vita a sfide accese e ricche di agonismo. Le ricordano così tifosi, giornalisti ed ex calciatori.

Luciano Cuozzo (tifoso rossoblu): “Il mio ricordo va al match della stagione 82/83: era una piovosa giornata di dicembre, man mano che io e mio padre ci avvicinavamo al “Lorenzon” si sentiva sempre più forte l’urlo e il frastuono proveniente dal settore dei tifosi rossoblu. Un’atmosfera molto british da calcio di oltremanica. L’ingresso in campo dei lupi venne accolto da un boato assordante. Quelle sensazioni, all’epoca ero un ragazzino di 12 anni, mi hanno marchiato indelebilmente”.

Un Rende-Cosenza degli anni '80
Un Rende-Cosenza degli anni ’80

Franco Segreto (Corriere dello Sport): “Le sfide degli anni ’80 sono state gare intense, agonisticamente tirate, giocate spesso sui nervi e trascinate da un grosso pubblico. Ricordo quelle del campionato di C2 78/79: il Cosenza si impose all’andata per 1-0 con gol di Maida alla mezz’ora, in un “S.Vito” stracolmo. I tifosi del Rende venivano simpaticamente chiamati dagli omologhi cosentini “Cugini di campagna…”, a mò di sfottò. Sulla panchina del Cosenza sedeva Soncini, sostituito poi da Gramoglia. Tra i calciatori Tortelli (attuale allenatore delle giovanili), Lattuada, Cecili, Rigamondi, Luxoro, Mauti, Liguori e l’ex napoletano Braglia. Nel Rende Nasuelli tra i pali, Ipsaro in difesa, Pasquale Fiore in mezzo al campo, mentre in attacco c’erano De Brasi e Chiappetta, quest’ultimo rendese “doc”. Al termine del torneo i biancorossi allenati da Zanotti approdarono in C1 con 44 punti, il Cosenza ne totalizzò 32″.

Pasquale Fiore (ex calciatore Cosenza e Rende): “Il mio cuore è diviso a metà: ho vissuto la mia gioventù calcistica a Cosenza e poi chiuso la carriera a Rende. Entrambe le esperienze mi hanno dato tanto e ho bei ricordi sia con una che con l’altra squadra. Quello dei miei tempi era un altro calcio, fatto di veri valori e maggiori qualità tecniche, ecco perché non frequento gli stadi da un po’. Spero comunque che domenica sia una bella giornata di sport e che vinca il migliore. Il mio pronostico? Dico un pareggio, per accontentare entrambe”

Costantino Greco (tifoso biancorosso): “Ricordo il primo derby vinto nella storia del Rende, proprio in trasferta, il 31 Gennaio 2004, finì 3-2 per i biancorossi con doppietta dell’attuale mister del Rende Bruno Trocini. Domenica 22 Aprile sarò allo stadio con i miei figli, Giuseppe 13 e Andrea 11 anni, i miei di anni nel frattempo sono arrivati a 47, anche loro tifosissimi del Rende e dopo aver provato l’emozione del derby di andata nel catino del “Lorenzon” si apprestano a vivere le emozioni del “San Vito Marulla”.

Rende-Cosenza 2003-04
Rende-Cosenza 2003-04

Maurizio Garropoli (tifoso rossoblu): “Tra tutte le sfide, la più bella ed emozionante fu senz’altro quella vinta grazie alla famosa autorete di Aiello, sotto la curva dei sostenitori rossoblu. Che goduria. Quanti sfottò per i cugini biancorossi. “Aiello è uno di noi” riecheggiò a lungo, fino a quando sparì il derby del Campagnano ed al suo posto subentrarono i derby contro il Catanzaro. Ma questa è un’altra storia. Da lì in poi il Cosenza crebbe, superò il suo provincialismo ed allargò i suoi orizzonti verso altre sfide, molto più sentite dai tifosi, molto più accese e violente, Lecce e Salernitana su tutte. Mentre il calcio a Rende segnò il passo, subì un declino tale da farlo scomparire per i successivi 20 anni”.

Roberto Occhiuzzi oggi è il vice di Braglia sulla panchina del Cosenza. Nel suo curriculum ha trascorsi sia in maglia rossoblu che in quella biancorossa. Nell’ultimo scontro al “S.Vito Marulla”, datato 2004, era ala destra titolare del Rende di mister Franco Giugno: “Fu un match molto emozionante e combattuto, vinto dopo un’autentica battaglia solo grazie ad un calcio di rigore. Ho vissuto 4 anni splendidi a Rende ma lo stesso si può dire per le stagioni disputate col Cosenza. Mi viene difficile considerarlo un derby perché ho sempre considerato le due città e le due realtà come un’entità unica. Ciò che mi auguro per domenica è di regalare alla nostra tifoseria una vittoria importantissima per il nostro cammino in campionato”.

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