La Federazione Riformista di Rende interviene nel dibattito urbanistico per fare chiarezza sulle invenzioni del cosiddetto Laboratorio Civico e del centrodestra, riportando la nota ufficiale del Comune che smentisce le diffamazioni sull’inquadramento urbanistico del nuovo Policlinico Universitario, confermando che le aree sono di proprietà pubblica (UniCal e Provincia).
In riferimento ad alcuni articoli pubblicati sulle testate locali ci preme sottolineare e precisare quanto segue.
In primo luogo, riportiamo integralmente la nota ufficiale dell’Amministrazione Comunale di Rende che fa chiarezza rispetto alle invenzioni diffamatorie del cosiddetto Laboratorio Civico, in merito all’inquadramento urbanistico del nuovo Ospedale; Laboratorio Civico che non si rassegna, evidentemente, per la verità insieme al centrodestra in Consiglio Comunale, al consenso verso l’Amministrazione Principe che cresce di giorno in giorno, per quanto sta producendo per la qualità della vita dei cittadini: “L’Amministrazione Comunale di Rende, con riferimento ad articoli diffamatori apparsi sulla stampa locale, sente il dovere di informare i cittadini che tutte le aree presenti intorno ai dodici ettari su cui sarà costruito il Policlinico universitario – Ospedale Hub della provincia di Cosenza, sono di proprietà dell’Università della Calabria e dell’Ente Provincia. Si tratta, dunque, di aree di proprietà pubbliche. L’Amministrazione Comunale di Rende si riserva di assumere tutte le iniziative utili per tutelare la verità delle cose e la correttezza amministrativa”.
Con riferimento, invece, alle uscite del centrodestra, che di tutta evidenza hanno la sola finalità di affermare che esso esiste, riteniamo: che in Consiglio Comunale si è avuto già modo di chiarire che la delibera in materia urbanistica non rappresenta l’adozione del PSC, ma rappresenta solo le Linee di indirizzo da consegnare ai progettisti che devono verificarne fattibilità giuridica e compiutezza attuativa. Se c’è un dato che è utile sottolineare è che le predette Linee di indirizzo sono da apprezzare per chiarezza e trasparenza, dal momento che da esse si evince l’indicazione ai progettisti di far fare alla città un ulteriore passo in avanti in direzione dei servizi al cittadino, soprattutto se è portatore di problemi di disabilità, di salute, di inserimento nel mondo del lavoro e di formazione di nuove famiglie.
Qualche sprovveduto ha avuto l’ardire di affermare che le Linee di indirizzo non mettono al centro l’uomo, volendo ad ogni costo ignorare che chi legge con attenzione la delibera in questione riscontra la centralità delle persone sia essi giovani in cerca di lavoro, fidanzati che vogliono formare una nuova famiglia, disabile o ammalato.
Ed, infatti, il documento parla di Policlinico, di case per le nuove famiglie, per anziani non auto-sufficienti, per famiglie con disabili e di centri di produzione innovativi per giovani laureati, che vogliamo rimangano nella nostra città. Altro che speculazione edilizia. I nostri avversari non si vergognano di far ridere i polli!
Il centrodestra ha avuto l’ardire di adombrare una continuità tra la giunta Manna e quella attualmente in carica, motivando questa assurda affermazione con la circostanza che la giunta Principe, per l’elaborazione del nuovo PSC, ha lasciato gli stessi progettisti. I progettisti debbono essere bravi tecnicamente e leali nel seguire gli indirizzi dell’Amministrazione. Comunque, giova ricordare che i predetti progettisti sono stati incaricati dalla giunta Bernaudo nel 2008; purtroppo, a loro sono stati impartiti dalla precedente amministrazione, indirizzi errati che hanno costretto i Commissari a revocare il PSC, evitando, in questo caso sì, obbrobri speculativi.
Acclarato, che i progettisti furono incaricati attraverso pubblica gara dai riformisti, oggi gli stessi sono chiamati ad attuare indirizzi politico-amministrativi dell’amministrazione in carica. È, del tutto evidente, il risparmio di tempo per avare l’elaborato del nuovo PSC.
Quanto alla questione riguardante l’area su cui insiste lo stadio Marco Lorenzon, è noto che essa ha una destinazione urbanistica B2 addirittura dal 2001 e, pertanto, rappresenta un cespite prestigioso ed importante sotto il profilo economico a servizio della pubblica amministrazione, in quanto la predetta area è di proprietà comunale. Quel che dovrà venirci al posto dello stadio che andremo a costruire in prossimità dell’area universitaria, una bomboniera per le nostre squadre e per gli studenti, sarà deciso da urbanisti di chiara fama a cui ci rivolgeremo per disegnare, in via definitiva, il quartiere di Commenda, a servizio dell’intera città.
Cambiare destinazione d’uso all’area del Marco Lorenzon, come con leggerezza aveva tentato di fare la precedente amministrazione, rappresenterebbe un grave danno economico per il bilancio comunale. Sarebbe un atto scellerato di codardia politica che non appartiene alla cultura riformista.



