Codacons chiede “conto” del riscatto di Greta e Vanessa

Greta Ramelli e Vanessa Marzullo con il Ministro Gentiloni

Il Codacons vuole far luce sulla vicenda delle due cooperanti rapite in Siria, e pertanto domani presenterà un esposto alla Corte dei Conti, affinché si si possano avere tutte le notizie utili sull’eventuale riscatto pagato dallo stato italiano per la liberazione di Greta e Vanessa

A parte la felicità che accomuna un po’ tutti, sono ancora troppi i dubbi circa le modalità con le quali l’italia ha condotto l’operazione per ottenere la libertà delle due ragazze e dunque circa una eventuale cifra elargita alla controparte.

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Greta Ramelli e Vanessa Marzullo con il Ministro Gentiloni

E’ per questo motivo – spiega l’associazione per la difesa dei diritti dei consumatori – che pur ritenendo indispensabile salvare la vita di connazionali rapiti all’estero, verrà chiesto alla  Corte dei Conti di accertare attraverso la Guardia di Finanza, se la liberazione delle due cooperanti, abbia determinato un danno erariale per le casse dello Stato, sotto forma di riscatti o atti di qualsiasi altra natura.

L’associazione punta anche il dito su alcune operazioni umanitarie condotte all’estero “in modo poco corretto e pericoloso”.

E così il presidnete del Codacons, Carlo Rienzi, invita il ministero degli Esteri a disporre controlli scrupolosi su tutte le missioni avviate dalle organizzazioni onlus italiane nei paesi a rischio, con lo scopo di evitare che  quelle operazioni – seppur umanitarie – possano mettere a rischio in modo evidente la salute degli italiani impegnati su tali fronti, evitando così comportamenti che possano risultare pericolosi e poco idonei, come quello adottati dalle due cooperanti rapite.

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