Fuori campo, Cosenza calcio e quella notte triste di fine estate

La squadra rossoblu perde in casa contro la Salernitana con i tifosi fuori dallo stadio. Andare avanti in queste condizioni è una sconfitta non soltanto di una squadra di calcio, ma di una intera città.

Quanta fatica, quanta tristezza. Il nostro “fuori campo” inizia cosi. Non può che iniziare in questo modo. Il campionato di serie C è inguardabile. Si fa fatica nella corsa, nel far girare la palla, si fa fatica a controllare il pallone. Soprattutto quando il terreno di gioco si presenta in condizioni pietose. Questa è la prima fotografia di un Cosenza che ieri ,davanti a spalti vuoti, perde in casa contro una Salernitana non bella ma concreta.

La situazione è difficile, ed è sotto agli occhi di tutti. Il rapporto tra la società e la città è arrivato al punto più basso. Nella settimana che ha preceduto il match con la Salernitana è successo di tutto. La decisione di chiudere le curve e di spalancare le porte ai sindaci della provincia da parte di Guarascio ha messo benzina sul fuoco a tifosi che ieri sera hanno protestato fuori dallo stadio con lo striscione ormai famoso: “Guarascio vattene”.

Il sindaco di Cosenza Franz Caruso ha detto “no grazie” all’invito di Guarascio ribadendo la sua posizione “questo presidente, questo proprietario non rappresentano gli interessi e i sentimenti della comunità calcistica. Non si possono chiudere le curve solo per una razionalizzazione degli spazi, piuttosto dicano la verità cioè che si tratta di razionalizzazione dei costi”. Insomma il tono della risposta del sindaco è stato questo, quindi quale può essere la ricetta per cercare di rimettere il Cosenza calcio in una strada quanto meno dignitosa?

I tifosi la soluzione l’hanno già prospettata e non cambiano idea. Intanto questa sera si chiude il calcio mercato, ma sognare l’arrivo di un campione in questa situazione è complicato. L’invito di Cosenza Post è quello di essere chiari. Ed è un invito ad una società che deve avere più forza nel comunicare quali sono gli obiettivi di questa stagione e soprattutto se c’è anche una minima possibilità di una vendita di questa società che almeno riporterebbe quell’entusiasmo che serve per affrontare questa categoria che è un vero e proprio girone infernale. Ultima nostra provocazione. Se non si riesce a dare una giusta manutenzione al prato del Marulla perché a questo punto non giocare le gare casalinghe al Marca?

Li il terreno di gioco è in sintetico, non c’è nessun tipo di manutenzione da fare. Almeno evitiamo di far vedere su Sky un prato che non merita questa fine. Andando avanti di questo passo non perde più una squadra di calcio, ma una intera città.

Marulla vuoto a Cosenza

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